Storia

Il Trofeo Laigueglia è una corsa in linea maschile  che si disputa ogni anno sulle strade attorno a Laigueglia in Liguria nel mese di febbraio.
Fa parte del circuito UCI Europe Tour e dal 2015 è stato promosso in categoria 1.HC. Dalla stagione 2020 il Laigueglia è stato inserito nelle corse denominate UCI Pro Series, la nuova categoria del ciclismo mondiale che si colloca appena alle spalle delle gare World Tour.

Come siamo nati

Correva l’anno 1963 l’azienda autonoma di cura soggiorno e turismo era in auge sotto la presidenza di Giancarlo Garassino in un periodo dove l’Italia si trovava in pieno boom economico. L’azienda di soggiorno era il centro di accoglienza di nuove idee. L’Associazione albergatori guidata da Angelo Marchiano aveva trovato in essa la stessa voglia di conquistare nuovi mercati attraverso iniziative che attirassero i turisti anche nei mesi invernali.

Fu proprio in questo contesto che sul finire dell’anno 1963 nacque l’idea del Trofeo Laigueglia. Un socio dell’Associazione alberghiera Luigi Agnelotti avendo come ospite Pino Villa (direttore sportivo di Charly Gaul solito allenarsi a Laigueglia) propose insieme a quest’ultimo di organizzare proprio nella cittadina rivierasca la gara di apertura della stagione ciclistica 1964. La proposta fu subito accolta e convalidata dall’allora sindaco Giuseppe Giuliano, da Giancarlo Garassino e dall’intera Associazione con l’obiettivo di rilanciare l’economia locale anche nella bassa stagione.

La macchina organizzativa si mise subito in moto e con grande spirito manageriale Garassino inizio subito a contattare personaggi del mondo sportivo e non solo, anche attraverso riunioni la sera in casa di Beniamino Schiavon al quale spettava il compito di reperire le risorse finanziarie per affrontare questa idea coraggiosa e rivoluzionaria.

I contatti con i personaggi di spicco nel campo sportivo diedero ottimi risultati e le promesse di aiuti non si fecero attendere. Fu così che dopo molti mesi di preparazione nel 1964 prese il via il primo Trofeo Laigueglia vinto da Neri.

La corsa attirò una folla incredibile, Tuttosport titolò “Qui Laigueglia buongiorno ciclismo” l’evento ebbe eco su molti altri media compresa la tv. Questo anche grazie alle tante iniziative che facevano da corollario alla corsa.

La consacrazione

I cinquant’anni oramai sono passati e le nuove edizioni continuano ad essere portate con entusiasmo vitalità come fossero le prime. Ogni anno nuove iniziative e piccole modifiche al percorso in modo da rendere lo spettacolo sempre più accattivante. “Il Laigueglia” come lo chiamano gli addetti ai lavori è sempre stato considerato l’apertura della stagione ciclistica all’inizio perché calendario alla mano lo era… ora invece in questo periodo storico nonostante il cambiamento delle regole e dei calendari quando “il Laigueglia” alza il sipario si può dire che parte la stagione. Le schermaglie esotiche al caldo dei paesi asiatici svaniscono in fretta. La nostra corsa tempra i corridori alla vicina campagna del nord dove vento pioggia e strade anguste faranno trionfare i campioni. Lo sport della bici è da sempre aggrappato alle radici della propria tradizione, i tifosi voglio quello nonostante il rapido progresso rischi di trascinarlo via. Negli anni della crescita del Trofeo si poteva camminare tranquillamente per il “Budello” ed incontrare le più belle penne del giornalismo sportivo italiano mentre chiacchieravano amabilmente con i campione del momento. Oppure incontrare il mitico commissario tecnico Alfredo Martini che annusava l’aria della nuova stagione e pensava già al Mondiale che da lì a qualche mese si sarebbe disputato. Nel corso degli anni l’eredità del nostro primo organizzatore e ideatore Pino Villa è passata di mano in mano con l’obbiettivo sempre di continuare a fare crescere la corsa ognuna delle persone che si è impegnata per la crescita del Trofeo a messo i mattoni sui quali ora la nostra corsa si posa. Dopo Pino Villa al timone per alcuni anni c’è stata la locale Azienda di Soggiorno che ha sempre affiancato dall’inizio l’organizzazione tecnica. La corsa è poi passata sotto la responsabilità e proprietà del Comune che via via si è avvalso delle sapienti mani di Bruno Zanoni (mitica maglia nera del Giro d’Italia) che in Laigueglia a trovato casa. Successivamente l’evento è stato gestito per alcuni anni da RCS per proseguire poi con Franco Costantino che ha gestito il Laigueglia per molti anni. A succedere al presidente dell’AOCC è stata la società Monviso Venezia che tra l’altro ha gestito la corsa nell’occasione della cinquantesima edizione. Dal 2014 l’organizzazione tecnica è passata al gruppo sportivo Emilia di patron Adriano Amici, Amici che proprio a Laigueglia esordì nel mondo dei professionisti nel lontano 1969 edizione nella quale Adriano conserva ancora oggi un ricordo indelebile che lo porta ogni anno a curare la gara in maniera oltre che ovviamente professionale anche mettendoci il cuore.

Nel corso degli anni la gara è diventata un appuntamento nobile che si nutre di nostalgia ma che sa proporre qualità e novità. Tra i vincitori troviamo giovani corridori affermati e atleti che negli anni si sono poi affermati. L’albo d’oro di conseguenza è ricco di campioni del pedale come Bitossi, Dancelli, Zilioli, Merckx, Baronchelli, Maertens, Gavazzi, De Vlaeminck, Saronni, Richard, Armstrong, Bartoli, Museeuw Vandenbroucke, Di Luca, Pozzato e Ballan, per arrivare ai più moderni Moreno Moser e Cimolai e per ultimo a trionfare su un traguardo rinnovato è stato Fabio Felline.

Gli aneddoti

Il Laigueglia è una corsa ricca di aneddoti e storie uniche a partire dalla prima edizione vinta da un corridore disoccupato (Guido Neri) che grazie alla vittoria trovò un ingaggio per proseguire con il Testico imbiancato di neve delle prime edizioni, edizioni svolte grazie all’intervento dei volontari che spalarono la coltre bianca. Come non ricordare le mille peripezie e stratagemmi con le quali Pino Villa riusci di anno in anno ad assicurarsi i migliori corridori per far si che la corsa potesse decollare fin dall’inizio compreso l’ingaggio di Eddy Merckx che di Laigueglia ne vinse due di fila. Gli anni 80 furono pieni di storie per la rivalità tra Saronni e Moser per arrivare tra mille aneddoti al 1990 anno dell’incendio che ne compromise lo svolgimento completo con la vittoria finale di Sorensen per poi transitare allo “scontro” verbale tra un affermato Argentin ed un giovanissimo Lance Armstrong, Armstrong che si aggiudicò quella edizione (1993). Nel 1995 rivincita tra Bugno e Museeuw del Fiandre dell’anno prima. Gli anni 2000 videro tra l’altro le vittorie di Ballan e Paolini la prima come antipasto del Fiandre e l’altra come rinascita da un periodo complicato per la propria squadra. Come non ricordare la festa dei 50 anni …quanta emozione quanto orgoglio nel vedere molti dei nostri vincitori presenti a festeggiare i 50 anni del Laigueglia e contemporaneamente anche a festeggiare il compleanno di Alfredo Martini, che ci regalò un discorso da brividi incentrato sul debito di riconoscenza degli addetti ai lavori nei confronti del popolo del ciclismo che per vivere le emozioni della corsa si sobbarca sacrifici e fatica per poter arrivare al passaggio dei corridori. Beh nel 2013 anno del cinquantesimo Filippo Pozzato centra la storica tripletta come lui nessuno mai nella nostra storia aggiungendo alle 3 vittorie 1 secondo e 1 terzo posto lui è il “Signor Laigueglia”.

E che dire dell’ultima edizione dove nelle prime quattro posizioni troviamo due maglie della nazionale italiana con Matteo Trentin quarto autore di un grande 2017 e con uno splendido Fabio Felline vincitore della nostra corsa con una splendida azione a 9 km dal traguardo autore di un poderoso allungo sul oramai mitico “muro di Colla Micheri” divenuto a furor di popolo nuove simbolo della corsa. Ora stiamo già pensando a quale sarà la nuova pagina di storia che la strada e i corridori ci regaleranno…..

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